giovedì 23 gennaio 2014

Programma Sardegna Possibile - Parla come mangi


Un piccolo Bignami che evidenzi i punti e dia un'idea dei contenuti più importanti. Giorno per giorno, TOCCANDO I VARI TEMI.
Oggi una sintesi della parte generale:

PREMESSA:
Il programma di Sardegna Possibile è documento vivo da emendare col mutare delle esigenze e delle necessità delle persone e delle imprese. E', e sarà, in continua evoluzione perchè niente resta immutato. Lo si farà attraverso il modello già applicato con gli OST, cioè con la partecipazione attiva dei cittadini, delle comunità, dei territori e di tutte le parti in causa.

Punto 1°
La “cultura del dato”. Si progetta il futuro solo sapendo da dove si parte. Mancano dati statistici di tipo economico, sociale, antropologico, culturale. Da qui si parte per programmare.

Punto2°
Riorganizzazione degli uffici regionali per individuare, INSIEME A CHI CI LAVORA, soluzioni condivise. Aumentare l’efficienza e ridurre la burocrazia.
Esistono competenze ed esperienze e vanno usate.

Punto 3°
Moratoria immediata di tutti i progetti di speculazione energetica presenti sul territorio fino a quando non sarà realizzato un Piano Energetico ad hoc.

Punto 4°
Riorganizzare, riqualificare e bonificare (laddove sia possibile) le maggiori aree industriali e militari.

Punto 5°
Riorientamento dell’attuale sistema sanitario e sociale per condurlo verso un sistema integrato di salute: i servizi devono essere erogati nei rispettivi territori.

Punto 6°
Agenzia Sarda delle Entrate. La Sardegna deve trattenere le risorse e le reindirizzarle a tutti i comparti produttivi.

Punto 7°
Assistenza regionale agli Enti Locali non solo attraverso finanziamenti, ma anche attraverso un supporto diretto tra Regione ed Enti Locali stessi, imprese e realtà rappresentative dei singoli territori.

Punto 8°
Formazione delle persone non solo negli anni della formazione giovanile ma a tutte le età e in modo permanente.

Punto 9°
Contrasto della dispersione scolastica, affrontando con progetti specifici tutte le sue cause culturali (compresa la questione linguistica), sociali e infrastrutturali. Una legge quadro sulla scuola è il primo degli strumenti necessari, così come uno SPAZIO PERMANENTE DI CONFRONTO CON GLI OPERATORI DELLA SCUOLA per lo scambio di buone prassi e la continua verifica dell’efficacia delle scelte politiche in materia di educazione e formazione.

Punto 10°
Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità. Da subito per garantire mobilità interna e collegamenti necessari alla nostra isola.

Punto 11°
Sistema integrato di accoglienza, improntato alla sostenibilità che intendiamo applicare al Turismo e a tutti gli ambiti culturali ad esso legati, attraverso processi partecipati e l'apporto di tutte le parti interessate.

Punto 12°
Aggregazioni di filiera per valorizzare le produzioni agro-alimentari e per favorire il sostegno reciproco delle aziende. Sviluppo dell'intersettorialità.

Punto 13°
Strutturazione di un’attività specifica di lobby della RAS a Bruxelles, per l'utilizzo di tutte le risorse disponibili e dare maggior peso alle attività della nostra regione.

Punto 14°
Piano culturale regionale, ovvero una legge organica che garantisca a chi opera significativamente in campo culturale: la certezza delle risorse, la verifica dell’impatto e il riconoscimento del proprio valore sociale e professionale. Gli artisti e gli artigiani artisti in particolare (senza distinzione di linguaggio espressivo) non sono per noi singole esperienze di eccellenza espressiva, ma vanno considerati nel loro insieme come un bene culturale immateriale di tutti i sardi: come tali vanno tutelati e promossi.

Segue...domani vi riassumo i punti del programma su GIOVANI E CULTURA.
Stay tuned.

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