mercoledì 29 gennaio 2014

GENERATION NEXT: il turismo del domani è oggi.



Avete sentito parlare di questa generazione? I Millennnial, come vengono normalmente chiamati, sono uomini e donne che vivono con smartphone e e tablet in mano. Frequentano i social, sono sempre informati su tutto, cercano notizie in tempo reale e attraverso questi strumenti organizzano, se non tutto, almeno parte della loro vita.
Se è vero, come è vero, che questo aspetto riguarda anche il settore viaggi, alcuni importanti nomi del settore "travel" non potevano farsi sfuggire l'occasione per analizzare i comportamenti dei loro clienti. Lo ha fatto per esempio Expedia, con un campione di circa 10.000 visitatori di età compresa tra i 18 e i 35 anni in 24 paesi del mondo.
Partendo dalla loro capacità d'acquisto e dalle condizioni che motivano il viaggio (studio, lavoro o piacere) Expedia era interessata a capire cosa era imprescindibile per questi viaggiatori.

La faccio breve: tre sono i dati importanti di questa ricerca.

1) Il campione intervistato ha espresso la necessità di rimanere sempre connesso. Il 75% del campione hasempre in tasca un dispositivo che usa per ricevere informazioni, seguire forum, fare prenotazioni, trovare informazioni relative al viaggio e alla permanenza nella destinazione.

2) La condivisione dei dati e la velocità di risposta alle esigenze. Prenotano più volentieri con chi consente di farlo da questi dispositivi e non sono preoccupati della privacy. Anzi, amano essere informati sulle opportunità.

3) Vogliono vivere la vacanza da dentro e non da turisti. Cercano luoghi autentici, contatto con la gente, amano l'ambiente e cercano mete sostenibili in modo consapevole.

Detto questo, è chiaro che un campione non è tutto il mondo dei viaggi, ma porto questo esempio per ricordare quali sono le necessità impellenti di una destinazione.

- E' necessario un intervento SUBITO per lo sviluppo della banda larga in tutto il territorio della regione Sardegna E LA POSSIBILITA' DI AVERE CONNESSIONE WI-FI GRATUITA DISPONIBILE E DI OTTIMA QUALITA'.

-E' necessario stare a passo coi tempi e studiare incentivi per le aziende (alberghi, vettori, società di servizi, etc...) affinché arrivino a dotarsi di strumenti quali i loyalty programs, ossia sistemi per facilitare gli acquisti di prodotti e servizi direttamente dai dispositivi.

-E' necessario non perdere di vista chi siamo. La destinazione deve diventare moderna per quanto riguarda gli strumenti usati per promuovere, vendere e fidelizzare ma non deve perdere le proprie peculiarità. Organizzare l'accoglienza, rendere il contatto con i viaggiatori un'esperienza autentica è la scommessa per il futuro della nostra isola.

Dobbiamo diventare eco e techno. Su questo e per questo voglio lavorare dentro Sardegna Possibile.

giovedì 23 gennaio 2014

Fili di Dio...Vi racconto una storia

FILI DI DIO.

Si chiama Filindeu e pare che significhi filo di Dio, Filu de Deu. Un'altra probabile origine del nome è fideos, legata ai secoli di presenza spagnola nell'isola e che suggerirebbe un legame con alcuni sinonimi che si trovano in uso in Barbagia (findeos, fundeo, fidelinos).

Su Filindeu, è un tipo di pasta tradizionale e rara della Barbagia nuorese, fatta con acqua, sale e semola di grano duro, lavorata in una rudimentale macchina di legno, che serve ad impastare la massa che verrà poi lavorata manualmente.
L’impasto viene trasformato in fili sottilissimi, lavorato con le mani bagnate, con molta acqua salata, affinché si formano tanti fili, che sono poi depositati in tre strati diagonali, messi ad essiccare al sole fino a che la pasta non assume una consistenza vitrea necessaria per la conservazione.
L’essiccazione tradizionale viene fatta su dei piani costituiti da foglie di asfodelo essiccate ed intrecciate in forme circolari, così da ottenere una superficie irregolare che permetta una maggiore ventilazione durante la fase di essiccazione, perchè dissipi lentamente l’umidità.
I fili di pasta di semola di grano duro fatta essiccare vengono spezzati e fatti cuocere nel brodo di pecora, con pecorino fresco acido, il casu axedu, così chiamato perchè è una pasta filata, ottenuta dalla lavorazione manuale fino a diventare, appunto, filante.

Mi chiedo: quanti di voi conoscono questa pasta? quanti l'hanno mangiata? Quanti saprebbero prepararla?

La risposta è: se non conserviamo i saperi nulla avrà un senso.
I saperi vanno tutelati e trasmessi. La formazione permanente è indispensabile per fare di ogni luogo una miniera. Non dobbiamo inventare niente, dobbiamo solo imparare a gestire ogni prezioso materiale che da quella miniera possiamo estrarre.
Io sogno mani nodose e segnate che consegnano a mani lisce e giovani questa bellezza.
Per questo ho preso un impegno con Gentes.

Programma Sardegna Possibile - Parla come mangi


Un piccolo Bignami che evidenzi i punti e dia un'idea dei contenuti più importanti. Giorno per giorno, TOCCANDO I VARI TEMI.
Oggi una sintesi della parte generale:

PREMESSA:
Il programma di Sardegna Possibile è documento vivo da emendare col mutare delle esigenze e delle necessità delle persone e delle imprese. E', e sarà, in continua evoluzione perchè niente resta immutato. Lo si farà attraverso il modello già applicato con gli OST, cioè con la partecipazione attiva dei cittadini, delle comunità, dei territori e di tutte le parti in causa.

Punto 1°
La “cultura del dato”. Si progetta il futuro solo sapendo da dove si parte. Mancano dati statistici di tipo economico, sociale, antropologico, culturale. Da qui si parte per programmare.

Punto2°
Riorganizzazione degli uffici regionali per individuare, INSIEME A CHI CI LAVORA, soluzioni condivise. Aumentare l’efficienza e ridurre la burocrazia.
Esistono competenze ed esperienze e vanno usate.

Punto 3°
Moratoria immediata di tutti i progetti di speculazione energetica presenti sul territorio fino a quando non sarà realizzato un Piano Energetico ad hoc.

Punto 4°
Riorganizzare, riqualificare e bonificare (laddove sia possibile) le maggiori aree industriali e militari.

Punto 5°
Riorientamento dell’attuale sistema sanitario e sociale per condurlo verso un sistema integrato di salute: i servizi devono essere erogati nei rispettivi territori.

Punto 6°
Agenzia Sarda delle Entrate. La Sardegna deve trattenere le risorse e le reindirizzarle a tutti i comparti produttivi.

Punto 7°
Assistenza regionale agli Enti Locali non solo attraverso finanziamenti, ma anche attraverso un supporto diretto tra Regione ed Enti Locali stessi, imprese e realtà rappresentative dei singoli territori.

Punto 8°
Formazione delle persone non solo negli anni della formazione giovanile ma a tutte le età e in modo permanente.

Punto 9°
Contrasto della dispersione scolastica, affrontando con progetti specifici tutte le sue cause culturali (compresa la questione linguistica), sociali e infrastrutturali. Una legge quadro sulla scuola è il primo degli strumenti necessari, così come uno SPAZIO PERMANENTE DI CONFRONTO CON GLI OPERATORI DELLA SCUOLA per lo scambio di buone prassi e la continua verifica dell’efficacia delle scelte politiche in materia di educazione e formazione.

Punto 10°
Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità. Da subito per garantire mobilità interna e collegamenti necessari alla nostra isola.

Punto 11°
Sistema integrato di accoglienza, improntato alla sostenibilità che intendiamo applicare al Turismo e a tutti gli ambiti culturali ad esso legati, attraverso processi partecipati e l'apporto di tutte le parti interessate.

Punto 12°
Aggregazioni di filiera per valorizzare le produzioni agro-alimentari e per favorire il sostegno reciproco delle aziende. Sviluppo dell'intersettorialità.

Punto 13°
Strutturazione di un’attività specifica di lobby della RAS a Bruxelles, per l'utilizzo di tutte le risorse disponibili e dare maggior peso alle attività della nostra regione.

Punto 14°
Piano culturale regionale, ovvero una legge organica che garantisca a chi opera significativamente in campo culturale: la certezza delle risorse, la verifica dell’impatto e il riconoscimento del proprio valore sociale e professionale. Gli artisti e gli artigiani artisti in particolare (senza distinzione di linguaggio espressivo) non sono per noi singole esperienze di eccellenza espressiva, ma vanno considerati nel loro insieme come un bene culturale immateriale di tutti i sardi: come tali vanno tutelati e promossi.

Segue...domani vi riassumo i punti del programma su GIOVANI E CULTURA.
Stay tuned.

giovedì 16 gennaio 2014

Cercasi apprendista politico con esperienza.



Ho capito. Chi non ha mai fatto politica prima d'ora non è credibile. Ci vuole esperienza, dicono, per cambiare le cose. Ci vuole faccia tosta per farsi largo. E sgomitare per rendersi evidenti.

E poi che storia hai? Hai studiato? Ti candidi alle regionali e hai saltato tutti i passaggi precedenti: circoscrizione, comune, provincia...bel coraggio, bella faccia tosta.

In realtà io di faccia tosta non ne ho affatto. Però la faccia, quella che ho da sempre, l'ho messa. Non ho velleità di vincere queste elezioni (chè graziasa a deusu tonta tonta no seu e non vivo di illusioni), ma mi fa specie sentire queste cose, almeno quanto me ne fa il cartello che circola spesso sulle bacheche di FB con scritto "Cercasi apprendisti con esperienza" . La mia esperienza è la vita, ciò che ho fatto fino ad oggi. La mia esperienza sono i miei principi, il valore che do agli altri con i fatti. Le mie arrabbiature e i miei sfoghi, il mio senso della giustizia, le mie convinzioni. Tutte cose personalissime, mi si risponderà. Vero, ed è altrettanto vero che questo succede anche agli altri, quelli che l'esperienza se la sono fatta seduti su una poltrona, infischiandosene spesso dell'indicazione di voto degli elettori e saltando da un partito all'altro per convenienza; convinzioni personali hanno determinato l'agire di chi ha usato i soldi per bisogni personali e non per la comunità; convinzioni personali hanno consentito a tanti di dormire sonni sereni consapevoli di avere uno stipendio in tasca non pensando minimamente che migliaia di lavoratori da 10 mesi non ricevevano 800 euro di cassa integrazione in deroga che servivano a far campare le famiglie.

Io e tanti altri cominciamo oggi. Per senso di responsabilità, sapendo che le chance di arrivare a dire la nostra in Consiglio Regionale saranno poche. Ma non per questo ci tiriamo indietro. Io rispondo dei miei atti alla mia coscienza e con la stessa cercherò di fare tutto quello che mi è possibile per chi mi voterà, convincendosi della mia onestà. Non ho altre cose sulle quali basare la mia cosidetta "campagna elettorale", ma non per questo mi sentirò in colpa per l'essermi candidata.