mercoledì 12 febbraio 2014

I GIGANTI CHE SI CREDONO NANI

Sono alla ricerca del genio della comunicazione che ha deciso che l'unico valore riconoscibile e spendibile della nostra isola sia l'elevato numero dei centenari che si trovano nella nostra terra.
Ormai l'assessore Crisponi lo manda in loop questo messaggio. Non vede altro. E sì che durante la presentazione alla stazione marittima legato alla partecipazione a EXPO2015 i vertici dell'organizzazione lo hanno caldamente suggerito di uscire da questo cliché datato: la Sardegna ha ben altro su cui puntare. Ma niente, a lui piace questa cosa e così va avanti per la sua strada.
Come spiegare, come permettere che tanta ottusità sia ripagata con risultati?
Abbiamo i Giganti. Lo sappiamo tutti. In tanti siamo andati a vederli a Sassari, a bearci di queste statue straordinarie. In tanti li abbiamo guardati con orgoglio e abbiamo pensato: ecco cosa siamo stati capaci di produrre in passato.
Ce lo vogliamo tenere nel nostro cuore questo orgoglio? O vogliamo gridarlo al mondo intero che nessuno, nel mediterraneo, in quel momento storico è stato capace di fare altrettanto?
Un mistero irrisolto, un unicum costituito attualmente da 25 statue (i pezzi rivenuti ci fanno pensare che fossero però ben 42). Alte tra i 2 e 2,5 metri, che in qualsiasi altro punto del mondo sarebbero diventate un mito assoluto.
Probabilmente risalenti al VIII secolo, alcuni le avrebbero inquadrate in un periodo addirittura precedente.
Cosa vogliamo farne di questo incalcolabile tesoro?
Da quando sono stati restaurati i Bronzi di Riace, in due mesi ben 17.000 visitatori li hanno visti. Si punta ai 300.000 visitatori entro il 2014. Partiranno dopo questo per un tour che li vedrà protagonisti in tutta l'Europa, come ambasciatori di un'intera Regione, la Calabria.
Il Presidente della Regione Scopelliti ce lo ha ben chiaro il valore che hanno queste DUE STATUE (noi ne abbiamo 25 - venticinque) e ha ben chiaro che sono un simbolo della sua terra.
E noi? Ce li vogliamo tenere nascosti al terzo piano del Museo Archeologico di Cagliari?
Vabbè, però abbiamo i centenari.
E allora continuiamo a dire questo: noi abbiamo gente che campa cent'anni, venite in Sardegna che il virus della longevità colpirà anche voi nell'arco di una vacanza. Andate a caccia di centenari, di buon cibo e di aria salubre da respirare.
Se per sbaglio vi capita di andare al Museo Archeologico di Cagliari (quello che non ha i bagni agibili, illuminato malissimo, che ha le didascalie solo in italiano e in inglese, quello che è stato ormai eliminato dai giri città per i crocieristi perchè porta via tempo prezioso allo shopping alla Rinascente), se proprio non avete altro da fare, salite al terzo piano e guardate la meraviglia che nessuno vi racconta.

Il rischio che correte è grosso: a seconda di chi voterete, SAPPIATELO, vi toccano ancora centenari. Vi tocca ancora disinteresse e nessun intervento di restauro e miglioramento del Museo Archeologico perché nessuno andrà a parlare col ministro Bray come ha fatto Scopelliti. Vi tocca ancora promozione senza idea di come organizzare l'accoglienza e rendere fruibile il nostro patrimonio.

Perché noi siamo così: possiamo essere giganti ma ci crediamo nani.

Nessun commento:

Posta un commento